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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

domenica 26 novembre 2017

Volo di notte - Antoine de Saint-Exupéry (1931)

Volo di Notte e L'Aviatore
Raramente commento uno dei libri del gruppo di lettura perché ritengo che ci siano due penne (qui e qui trovate i commenti a questo libro) molto più felici delle mie in grado di dare lo spunto giusto o di dire esattamente quello che volevo dire io con parole ben più adatte. 
Questo libro però mi ha colpito in modo particolare non tanto per la storia in sé ma per l'accesa discussione che ha innescato durante il nostro incontro mensile. Posso dire quasi con certezza che siano state dette più parole di quante ne siano state scritte nel libro... e questo non poteva non farmi riflettere.

Il romanzo, o per meglio dire, il racconto lungo, è presto raccontato: viviamo parallelamente una notte, quella del pilota di un aereo del servizio postale e dell'ufficio spedizioni che ne attende l'arrivo.
Il finale è tragico ma la sensazione che si ha è che non sia importante la conclusione, l'unica cosa che vale la pena davvero di vivere sia il volo.
Proprio questo punto ha scatenato le più accese discussioni nel gruppo di lettura: l'epicità del bel gesto, del volo eroico ha avuto i suoi sostenitori, contro la maggioranza che riteneva che lo spreco di una vita non è un prezzo che si possa pagare in nessun caso.

I due protagonisti: Rivière, capo dell'ufficio spedizioni aeree, e Fabien, il pilota di cui seguiamo l'ultimo volo, sono a loro modo fari nella notte, illuminano con la loro forza l'alba di trasporti aerei e, insieme, mettono in penombra le figure che girano attorno a loro.
Rivière, con il peso della responsabilità che gli pesa addosso, riflette sul ruolo del capo: non colui che fa l'amico ma poi ti molla alla prima difficoltà, ma una figura intransigente, in grado di traghettare il suo equipaggio fuori dalla tempesta.
Fabien che si sente vivo solo in cielo, solo combattendo, che, nel momento più tragico vola verso la luce delle stelle.

Queste due figure sono attorniate da persone meno eroiche e quindi, dal mio punto di vista, più vive, più umane. Fabien ha accanto un marconista che ha paura, che vorrebbe tornare indietro che mostra quanto sia inestimabile la vita. Ancora più tragica è la figura della moglie di Fabien che lo aspetta e soffre e che lo ama nonostante lui sia più concentrato sul volo che lo aspetta e quasi non la guardi nelle ultime ore che passeranno insieme.

Consiglio di lettura: Non è un libro che consiglierei, ma è stato molto interessante leggerlo e, soprattutto, discuterlo con il mio gruppo di lettura. Di Saint-Exupéry continuerò a preferire Il Piccolo Principe, un libro in grado di scaldarmi il cuore... a differenza di questo che mi ha lasciato indifferente.

E io cosa leggo adesso?

lunedì 6 novembre 2017

Il pozzo della solitudine - Radclyffe Hall (1943)

Più riguardo a Il pozzo della solitudine
Pietra miliare della letteratura LGBT, non è però uno di quei romanzi che va letto almeno una volta nella vita come Mourice di Forster o Orlando di Virginia Woolf.
Pubblicato nel 1928, quando l'eco dello scandalo del processo a Oscar Wilde non si era ancora placato, ovviamente il libro diede scandalo e costò all'autrice una denuncia per oscenità.

Il racconto che si snoda in queste pagine è quella di Stephen, figlia di Sir Philip e Lady Gordon i quali, come il padre della famosissima Lady Oscar, desideravano così tanto un figlio maschio da dare un nome maschile alla figlioletta appena nata.

Già dai primi anni di vita la bambina si dimostra diversa dalle altre bambine della sua età e il divario tra le aspettative e i reali desideri di  Stephen porteranno a un confronto irrisolto con il padre, che si rende conto perfettamente conto dell'unicità della figlia ma non riesce ad affrontare con lei il chiarimento che potrebbe essere salvifico per tutta la famiglia. La tragedia familiare si consumerà però, dopo la morte del padre quando la madre, messa al cospetto della vera indole di Stephen si rifiuterà di accettarla e la ripudierà come figlia.
Oltre al tema forte della contrapposizione della propria libertà con il desiderio di essere accettati per quello che si è dalle persone più care, in questo libro emerge anche con molta forza la voglia di relazione sentimentale di questa donna sempre ai margini del non detto e non svelato. Ho trovato affascinante il replicare in una coppia lesbica i meccanismi della relazione tradizionale: Stephen rappresenta la parte forte e indipendente, anche economicamente, della coppia, mentre Mary è la parte debole, che si deve appoggiare a Stephen, che deve essere accompagnata e accudita.
Fulminante per l'epoca la descrizione della vita domestica delle due donne, assolutamente moderna e insieme tradizionale di una certa letteratura di intrattenimento: Stephen, che ha intrapreso con grande successo la carriera di scrittrice, che trova molesta Mary quando vuole attenzioni mentre lei cerca di superare il proprio terrificante blocco dello scrittore. In quante case letterarie e cinematografiche abbiamo sbirciato vedendo questa scena con gli stessi meccanismi e con l'unica differenza nel sesso dei protagonisti?

Non è difficile capire che c'è molto di autobiografico in questo libro, dalla scelta del nome d'arte alla vita dell'autrice che fa di tutto per farci sapere che la sua scelta scandalosa ha più successo di quella della sua protagonista.
Il libro in sè non è un capolavoro, è una lettura interessante senza pretendere di raggiungere profondità filosofiche. E', secondo me, una rivendicazione, un inno alla vita che solo una Lady poteva davvero permettersi. Forse è proprio questo che un po' su questo libro, il fatto che sia la protagonista che l'autrice appartengano ad una classe privilegiata che poteva anche permettersi di dare scandalo quando l'omosessualità era reato in Inghilterra, reato in maniera specifica per gli uomini, perché l'omosessualità femminile ha avuto più mezzi perrestare in ombra e al sicuro.

Consiglio di lettura: Sebbene non sia un vero e proprio libro di denuncia resta una lettura imprescindibile per la tematica LGBT e resta uno dei pochi esempi di racconto lesbico che ha ragione di essere letto.. a parte l'inarrivabile Orlando  o la letteratura più di consumo di Sarah Waters. Ci sono cose che vanno lette... è un dovere come lettore interessato al mondo queer!

E io cosa leggo adesso?